Il cibo fritto è sempre stato popolare ed è parte integrante della cucina tradizionale olandese. Purtroppo però, la frittura non è certo il modo più sano di preparare i cibi.
Esiste però, seppur nel suo piccolo, un modo per renderla più salutare possibile, ovvero il tipo di olio utilizzato.
In questo articolo ti spiegheremo nel dettaglio quali sono i tipi di olio da utilizzare per friggere.
Come funziona la frittura?
Friggere significa immergere il cibo in olio bollente dove la temperatura ideale è compresa tra 175°C e 190°C. Quando si immerge qualcosa nell’olio a queste temperature, l’esterno si cuoce quasi immediatamente, formando una sorta di sigillo in cui l’olio non può penetrare.
Allo stesso tempo, l’umidità all’interno del cibo si trasforma in vapore, cuocendo l’interno e mantenendo l’olio lontano dal cibo. È facile accorgersi quando la temperatura non è abbastanza alta, perchè l’olio penetra nel cibo e lo rende molto unto e sporco.
La stabilità ad alta temperatura è fondamentale
Esistono tipi di olio per friggere che resistono a temperature molto più elevate di altri. È necessario scegliere un tipo di olio che sia stabile ad alte temperature.
Più grassi saturi ci sono nell’olio di frittura, più è stabile quando viene riscaldato. Evita oli con grandi quantità di grassi polinsaturi perché nella loro struttura contengono almeno due doppi legami che a contatto con l’ossigeno ed esposti a calore elevato formano sostanze nocive.
Naturalmente, anche il sapore è importante, perciò opta per un olio dal sapore neutro.
Qual è il miglior olio?
Dopo numerosi test, abbiamo un chiaro vincitore. A conti fatti, l’olio di cocco è sicuramente la scelta migliore. Le ricerche dimostrano che dopo una frittura di 8 ore a 180°C, più del 90% degli acidi grassi sono saturi e ciò significa che resiste molto bene al riscaldamento.
I grassi saturi sono considerati poco salutari, ma purtroppo nell’olio di frittura sono necessari. Friggere di tanto in tanto non fa male, l’importante è sempre non esagerare.
Perchè l’olio di cocco è la scelta più salutare? L’olio di cocco ha numerose proprietà benefiche per la salute umana. Ad esempio, può aiutare a uccidere i batteri nocivi e può persino aiutare a perdere il grasso della pancia.
Alcuni tipi di olio di cocco, però, possono lasciare un sapore o un odore e per questo motivo il nostro consiglio è quello di provare marche diverse fino a trovare quella giusta. Questo tipo di olio sembra in grado di non cambiare la sua qualità nonostante venga riscaldato continuamente per ore.
Alternative all’olio di cocco
Inoltre, ovviamente, non esiste una sola opzione valida. Ecco qui 4 semplici alternative all’olio di cocco:
- Olio di arachidi: ha un sapore neutro e non assorbe il sapore degli alimenti e può quindi essere usato ripetutamente. Dal punto di vista della salute, è meno vantaggioso dell’olio di cocco perché più ricco di grassi polinsaturi.
- Olio di palma: è composto in gran parte da grassi monoinsaturi e saturi. È un’ottima scelta come grasso da frittura. Inoltre il sapore è neutro.
- Olio di avocado: la sua composizione è simile a quella dell’olio d’oliva. È composto principalmente da grassi monoinsaturi con l’aggiunta di alcuni insaturi e polinsaturi. Il suo punto di ebollizione è di 270°C. Il sapore è piuttosto nocciolato.
- Olio d’oliva: probabilmente la migliore alternativa, dato che contiene molti acidi grassi insaturi. Tuttavia, il sapore e l’odore possono diventare meno gustosi dopo un riscaldamento prolungato.